La nostra azione continua, sia dal punto di vista della ricerca di documentazione utile alla comprensione degli avvenimenti, sia da quello dell’intervento pubblico volto ad aiutare le autorità competenti a occuparsi con maggiore attenzione dei pericoli naturali. Quindi in questa pagina proporremo le nostre prese di posizione e quelle di enti pubblici o privati. Inoltre seguiremo l’attualità per quanto concerne frane, alluvioni e smottamenti sul nostro territorio riportando quanto di interessante troveremo nei mezzi di comunicazione ( Internet, giornali, radio e televisione). Abbiamo bisogno anche del vostro aiuto: se conoscete o "incontrate" articoli o altro concernenti questi tempi vi saremmo grati di volerceli far conoscere inviandoci i testi o le referenze per posta elettronica o attaverso il nostro BLOG. |
Le modalità di una decisione del Gran Consiglio che ci devono preoccupare. |
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IL Ponte Rosso È sicuro ? | |||||||||||||||
La nostra associazione ha preso atto che il legislativo cantonale ha respinto la proposta di costruire una galleria al Ponterosso di Biasca, proposta contenuta nella mozione Cleto Ferrari e firmatari, accettando le argomentazioni esposte nella relazione della Commissione della Gestione presentata dal leghista Norman Gobbi.Solo il gruppo socialista e il popolare democratico Fabio Bacchetta-Cattori hanno votato a favore della mozione, i Verdi si sono astenuti (??), tutti gli altri hanno votato contro. Dunque siamo di fronte ad una decisione irresponsabile, che era già stata presa in precedenza nei gruppi partitici , e lo prova il fatto che la seduta del GC assomigliava piuttosto ad una riunione di persone distratte ed in altre faccende affaccendate, che neppure ascoltavano gli argomenti di chi parlava a favore della galleria. Possiamo chiederci se tutto questo sia normale ed accettabile per casi del genere? Ebbene, noi crediamo che qui vadano poste alcune domande rivolte soprattutto ai cittadini che devono sapere come stanno le cose quanto agli organi di controllo sulle opere di premunizione per i pericoli “naturali”. 1. Perché oggi, se un deputato in GC chiedesse di verificare la fondatezza dei criteri e dei metodi su cui si basa la progettazione di un’opera proposta o degli argomenti addotti per rifiutarla, non dispone di altra informazione “scientifica” che quella fornita dai funzionari del DT ? E perché sarebbe comunque costretto a rivolgersi a proprie spese a dei professionisti del ramo se volesse poter obiettare su qualsiasi valutazione proposta? Questo istituto oggi fa ricerca a livello scientifico con una ventina di addetti su tutte le problematiche idrogeologiche, e in rapporto ai mutamenti climatici, ma non è più autorizzato ad esprimere valutazioni sui progetti del DT a proposito di premunizione sul nostro territorio, ma solo a fornire consulenze varie. Si veda per questo il Rapporto 5438 R del 22 marzo 2004 della Commissione speciale scolastica, che faceva un istoriato del problema . Si veda anche per questo il Messaggio 5438 del Consiglio di Stato del 11.11.2003. L’Associazione Ponterosso ritiene che queste domande mettano in questione un interesse pubblico che va ben al di là del fatto accaduto a Biasca il 3 ottobre 2006. L’invito che il GC ha rivolto al Consiglio di Stato affinché sia presentato un piano organizzativo per rendere possibili degli interventi tempestivi in tutte le situazioni di emergenza, in caso di improvvise e forti precipitazioni, noi lo sottoscriviamo, non solo perché i fatti di Biasca sono la conferma che senza piani di intervento preventivi precisi il pericolo di nuove tragedie è sempre presente, ma anche perché la dinamica dei fatti accaduti quel giorno dimostra che la chiusura immediata della strada per la Val di Blenio era non solo possibile ma indispensabile di fronte a quanto stava succedendo in quelle ore. Domandiamoci perché i membri del legislativo non si sono chiesti come mai quella sera gli strumenti organizzativi di cui dispone lo Stato si sono dimostrati del tutto inefficaci, e perché tuttavia ora nessuno intende assumersene la responsabilità. L’opinione dell’ingegnere Giovanni Pettinari, responsabile della Divisione delle costruzioni del DT, è che lo Stato non ha i mezzi sufficienti per garantire interventi tempestivi in ogni posto a rischio. Bisogna però anche chiedersi perché, precise persone o enti a livello locale (nel comune), non abbiano tuttora chiare facoltà decisionali di intervenire e decidere in situazioni di emergenza, che li metterebbero in grado per es. di chiudere una strada, senza aspettare decisioni “dall’alto”. Questo fatto dipende dalla mancanza di mezzi finanziari oppure dall’esistenza di una organizzazione amministrativa piramidale e arcaica, gestita da persone incapaci e che non vogliono rinunciare ai loro ruoli decisionali? Associazione Ponterosso 22 novembre 2009 |
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